Si apre la consultazione sulle cinque proposte di riforma della giustizia amministrativa illustrate lo scorso 6 aprile nel corso dell’assemblea tenutasi presso il Consiglio di Stato, proposte elaborate dal Comitato tecnico scientifico e dal gruppo di lavoro costituito “ad hoc”, coordinato dall’avv. Domenico Iaria.
Gli iscritti alle Associazioni aderenti all’Unione potranno formulare ogni osservazione relativa a tali proposte attraverso questo blog o, in alternativa, inviando il proprio contributo al referente della associazione di appartenenza, onde consentire ad UNAA di procedere in coerenza con gli esiti della consultazione. Si tratta di proposte che riguardano: l’applicazione della mediazione nelle controversie in cui sia parte una pubblica amministrazione; l’introduzione del giudice monocratico in certe materie; la sottrazione di una specifica competenza al TAR Lazio; l’istituzione dei Consigli giudiziari nella giustizia amministrativa. A queste quattro proposte, formulate negli allegati al verbale (documenti tutti consultabili nella sezione dedicata del sito ufficiale dell’Unione), si è aggiunta in Assemblea una quinta proposta: quella di rafforzare l’indipendenza del Giudice amministrativo eliminando o limitando la nomina governativa dei Consiglieri di Stato, rafforzando la separazione tra funzioni giurisdizionali e funzioni consultive, limitando gli incarichi fuori ruolo dei Consiglieri di Stato. Tutte proposte su cui ciascuno potrà dare il proprio contributo all’Unione.
Voglio sottolineare che elaborare una riforma di alcuni aspetti del processo amministrativo che lo rendano più accessibile (sotto il duplice profilo dell’accessibilità economica e di quella territoriale) che tocchi aspetti importanti come quelli indicati dai primi documenti elaborati dal nostro Comitato scientifico non rileva solo sul piano “culturale” ma è fondamentale anche per la sopravvivenza della nostra specializzazione professionale.
Un rilancio dell’avvocatura di diritto amministrativo anche per il futuro dei nostri studi professionali e dei giovani passa attraverso la conferma dell’efficienza della GA e va accompagnato da altre misure quali ad esempio:
– ricondurre alla GA nuove materie di contenzioso oggi attribute a giudici non specializzati (es. sanzioni amministrative, disciplina della privacy, ecc.);
– sdoganare la consulenza alle PA, che oggi è vista come uno spreco di risorse invece può prevenire il contenzioso;
– prevedere che le PA debbano attenersi al parametri dei compensi (equo compenso) e non possono fare le gare al ribasso;
– riportare il contributo unificato alla sua funzione propria (partecipazione al costo del servizio e non gabella disincentivante).
Potrei proseguire ma qui attendo la VOCE DELLA BASE…..
L’importante è non stare a guardare e solo a lamentarsi che le cose vanno male!
Grazie e buon lavoro a tutti.
Umberto Fantigrossi
Le proposte di riforma scaturite dal lavoro delle componenti UNAA, assolutamente apprezzabili dal punto di vista scientifico, disegnano tuttavia a parere di questo Direttivo un quadro complessivamente sprovvisto di organicità. Temi come la riserva di materia per il giudice monocratico e la conciliazione amministrativa attengono per esempio a profonde modifiche di carattere generale, mentre la ricalibratura della fase cautelare per come proposta fa capo ad un intervento già definito nel dettaglio; al contempo i rispettivi temi di intervento modificativo appaiono fra di loro organici. La nostra idea è quella di un approccio, per così dire, più sindacale volta a ritagliare maggiori ambiti Di giurisdizione in capo al G.A, e di competenza ai TTAARR periferici, per favorire l’incremento della domanda di giustizia amministrativa mediata dall’Avvocatura. Con le riserve di cui sopra, nella prospettiva cioè della definizione di un quadro organico all’interno del quale collocare le ns istanze,approviamo le proposte portate all’attenzione degli associati. Solo non concordiamo sulla esigenza di forme di conciliazione, che a nostro giudizio porterebbero all’istituzione di una fase di precontenzioso la cui utilità si fatica ad intravedere. Si pensi a quella istituita negli appalti, che obiettivamente non ha funzionato, così come è parimenti fallita quella sul lavoro nella P.A. In linea con le considerazioni qui richiamate, appare senz’altro meritevole di adesione alla proposta della Camera amministrativa di Bari, in prospettiva della cui migliore definizione le Camere di Bari e Lecce stanno operando congiuntamente.
Camera Amministrativa di Lecce, Brindisi e Taranto.
Il Direttivo