A settembre non inizia solo il nuovo anno per gli studenti ma anche per tutti coloro che mantengono la forte determinazione di non subire gli eventi ma di concorrere a determinarli, in meglio. A pieno titolo quindi gli avvocati – e fra questi gli amministrativisti – non devono e non possono starsene con le mani in mano di fronte al calo del lavoro e alla martellante propaganda che li vuole parte del problema della crisi della giustizia e del paese invece che risorse per la soluzione.

Una strategia per il futuro degli amministrativisti deve partire dalla consapevolezza che nel recente periodo abbiamo comunque conquistato due risultati positivi che ci devono orientare verso l’ottimismo della volontà. Il primo è rappresentato proprio da UNA: avere oggi una rappresentanza vera, territorialmente e generazionalmente ben distribuita, rappresenta una forza che prima non c’era e che rappresenta l’unico possibile strumento per contare qualcosa nel contesto di una battaglia per la sopravvivenza che ha confini quanto meno nazionali e non certamente locali. Il secondo è aver avuto, in occasione del dibattito pubblico ed istituzionale che ha accompagnato il varo del D.L. 90 e della sua legge di conversione, una buona visibilità anche mediatica ed un ruolo riconosciuto ed effettivo. Il che ci ha rafforzato nella convinzione che oggi o sei presente in questo agone mediatico o non hai speranze di contare qualcosa.

Operare bene nel contesto del proprio studio professionale e delle corti resta il nostro primo imperativo di avvocati seri e specializzati ma non basta più. Naturalmente non è vero che nel mondo delle comunicazioni l’importante è il mezzo ed i contenuti non contano: dobbiamo lavorare per dire cosa vogliamo e quali sono le nostre proposte, per migliorare la giustizia e la pubblica amministrazione. Per questo UNA non può fare a meno di dotarsi di uno strumento per studiare, dibattere e mettere in campo idee e soluzioni: le risorse di competenza non ci mancano certo, ma vanno organizzate e focalizzate.
L’occasione per l’avvio di questo lavoro sarà la prima riunione del nostro comitato tecnico-scientifico prevista nell’ambito del Festival del Diritto di Piacenza il prossimo 28 settembre. Da lì dovrà nascere un Ufficio studi che sia in grado di monitorare costantemente tutte le problematiche di interesse e di fornire adeguati contenuti per l’azione di comunicazione e proposta.

L’avvio del processo amministrativo telematico e di tutte le misure previste nei disegni di legge sulla P.A. recentemente presentati dal Governo saranno le prime tematiche da affrontare con questa nuova metodica e determinazione. A fine anno dovremo avere elaborato una agenda (o, se non vogliamo cedere alle mode linguistiche, un piano) per la riforma della giustizia amministrativa e per il miglioramento dei rapporti tra imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni, da presentare al Governo e al paese e per giocare questa volta all’attacco e non solo in difesa come abbiamo dovuto fare nel recente passato. Questo piano dovrà riguardare anche la conquista di nuove competenze per il sistema della Giustizia Amministrativa – anche per alleggerire il giudice ordinario (per esempio nel campo del contenzioso privacy) –

Umberto Fantigrossi